Pedofilia: Save the Children, serve Piano di contrasto alla prostituzione minorile

“Il nostro apprezzamento va alle forze di polizia che hanno sgominato una estesa rete di prostituzione minorile, ma è indispensabile che accanto alla repressione si affianchi subito un Piano di Contrasto alla prostituzione minorile”. Così Raffaela Milano, Direttore programmi Italia-Europa di Save the Children in seguito agli arresti di questa mattina tra Lombardia ed Emilia […]

“Il nostro apprezzamento va alle forze di polizia che hanno sgominato una estesa rete di prostituzione minorile, ma è indispensabile che accanto alla repressione si affianchi subito un Piano di Contrasto alla prostituzione minorile”. Così Raffaela Milano, Direttore programmi Italia-Europa di Save the Children in seguito agli arresti di questa mattina tra Lombardia ed Emilia con l’accusa di sesso a pagamento con minorenni.

Questi arresti avvengono all’indomani dell’allarme lanciato dalla Procura Generale della Corte di Appello di Roma in occasione dell’anno giudiziario sull’aumento di tutti i reati che vedono i minori protagonisti-vittime. Tra il 2013 e il 2015, segnala la Procura, il solo reato di adescamento è quadruplicato e il numero dei reati di adescamento nei confronti di minori è passato da 28 casi a 114.

“Nella nostra esperienza sul campo, abbiamo continue conferme della gravità di questo fenomeno. Non possiamo abituarci al ripetersi di queste gravi forme di violenza che lasciano un segno indelebile sui minori coinvolti, né che il loro presunto consenso possa valere come attenuante rispetto all’abuso perpetrato”, spiega ancora Raffaela Milano. “Attendiamo ormai da troppo tempo che venga varato un Piano nazionale anti tratta ed è necessario che venga fatto subito, tenendo conto della necessità di inserirvi specifici interventi dedicati alla prevenzione e al contrasto della prostituzione minorile su tutto il territorio nazionale, affiancando all’azione repressiva una azione sistematica di tipo educativo e sociale, con particolare riferimento anche all’uso delle tecnologie digitali, e per promuovere una azione di sostegno delle giovani vittime”.

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