Quattro milioni di anziani subiscono abusi

“Non abbiamo dati precisi di carattere epidemiologico, però si stima che in Europa circa 40 milioni di anziani siano vittime di abusi. In Italia sono circa 4 milioni, quindi un numero importante”. Lo ha dichiarato, all’agenzia DIRE, il professor Nicola Ferrara, presidente della Sigg, la Società italiana di gerontologia e geriatria. Le tipologie di abuso […]

“Non abbiamo dati precisi di carattere epidemiologico, però si stima che in Europa circa 40 milioni di anziani siano vittime di abusi. In Italia sono circa 4 milioni, quindi un numero importante”. Lo ha dichiarato, all’agenzia DIRE, il professor Nicola Ferrara, presidente della Sigg, la Società italiana di gerontologia e geriatria.

Le tipologie di abuso

“Parliamo fondamentalmente di due problematiche– ha spiegato- una riguarda gli abusi e la violenza sugli anziani, mentre la seconda riguarda la capacità di riconoscere questi abusi. L’abuso va da quello psicologico alla truffa, fino alla violenza sessuale o all’abuso fisico. Quello psicologico è il più significativo, anche se non dobbiamo sottovalutare l’abuso fisico e la truffa ai danni degli anziani. I soggetti anziani più a rischio sono quelli che abitano da soli, quelli con problemi di salute e maggiore fragilità economica. L’altra problematica, come detto, è riconoscere questi abusi, cosa che non è da tutti. Sarebbe opportuno che i medici, gli operatori sanitari, i caregiver avessero la capacità di riconoscere questi abusi che spesso avvengono proprio nel momento in cui il paziente pensa di essere protetto: in una casa di cura, in una casa di riposo, in una residenza sanitaria o addirittura in famiglia. Per ridurre questo impatto c’è bisogno di cultura, formazione del personale e riconoscimento precoce di questi abusi, come pure di una maggiore coscienza degli anziani della possibilità di essere truffati, di vivere insieme piuttosto che isolati o in famiglia quando è possibile”.

La contenzione

“L’altro grande capitolo parallelo- ha aggiunto Ferrara- riguarda la contenzione, che si distingue in contenzione fisica e contenzione farmacologica. Noi riteniamo che non ci sia una distinzione chiara fra abuso e necessità: ci sono delle situazioni in cui la contenzione è necessaria per difendere il paziente, ma qualche volta si usa la contenzione più che per aiutare il paziente per risolvere il problema dell’organizzazione del lavoro e della struttura”. (Dire)

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