Greenpeace: microsfere di plastica nemiche degli oceani!

Quando ti lavi i denti o fai uno scrub, probabilmente non immagini che stai mettendo involontariamente in pericolo i nostri meravigliosi oceani e i tanti animali che li popolano. Greenpeace East Asia ha valutato i trenta più importanti marchi internazionali di prodotticosmetici e dentifrici in base all’uso che fanno nei propri prodotti di piccole particelle […]

Quando ti lavi i denti o fai uno scrub, probabilmente non immagini che stai mettendo involontariamente in pericolo i nostri meravigliosi oceani e i tanti animali che li popolano.

Greenpeace East Asia ha valutato i trenta più importanti marchi internazionali di prodotticosmetici e dentifrici in base all’uso che fanno nei propri prodotti di piccole particelle di plastica note come microsfere (o microgranuli). Il risultato? L’intero settore sta facendo molto poco per risolvere questo grave problema ambientale.

Il problema 

A causa delle loro piccole dimensioni, queste particelle non vengono filtrate dai sistemi di depurazione delle acque e finiscono direttamente nei fiumi, negli oceani e risalgono la catena alimentare, contaminando gli ecosistemi naturali.

Le aziende 

Sono quattro le aziende che si stanno impegnando maggiormente per eliminare le microsfere dai propri prodotti: Beiersdorf e Henkel (Germania), Colgate-Palmolive e L Brands (Stati Uniti). Altre aziende valutate, come le statunitensi Revlon, Amway e Estee Laudeer, hanno mostrato uno scarso impegno e occupano gli ultimi posti in classifica.

Insomma, nessuno dei marchi presi in esame ha soddisfatto tutti i criteri di valutazione necessari a garantire la protezione dei nostri mari dall’inquinamento da microplastica.

L’impegno su base volontaria delle aziende a non usare queste microplastiche non basta: quello che serve per mettere fine all’inquinamento degli oceani è vietare per legge l’uso delle microsfere di plastica!

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