Donne morte di parto, Lorenzin: “I primi dati sul caso di Torino”

“I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all’arrivo in ospedale, di questa come delle altre perpuere e quindi probabilmente lì c’è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza […]

I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all’arrivo in ospedale, di questa come delle altre perpuere e quindi probabilmente lì c’è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio”. Così a Sky TG24 HD il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alle recenti morti di parto.

“Bisogna indagare caso per caso – ha proseguito Lorenzin -, verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l’accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l’unico modo per farlo è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile. E poi purtroppo, ahimè sembra assurdo pensarlo, si può ancora morire di parto”, ha aggiunto il ministro.

Il dato di 5 morti in 7 giorni “mi ha veramente colpito- ha proseguito il ministro- e credo di non essere l’unica. Sono stata colpita come donna e come ministro, perché è un fatto veramente drammatico, soprattutto il susseguirsi di questi casi che però, ricordiamoci, sono avvenuti in ospedali diversi. Ogni donna aveva una condizione diversa, quindi purtroppo credo che si tratti veramente di una drammatica casualità, alla quale però dobbiamo dare una risposta”, ha concluso il ministro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *