Obiezione di coscienza farmacisti; On. Gigli : “Il farmacista non è un bottegaio”

Gianluigi Gigli (Democrazia solidale e Centro democratico), membro prima Commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e degli interni, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it). La proposta di legge, d’iniziativa dei deputati Luigi Gigli e Mario Sberna, recante “Disposizioni concernenti il diritto all’obiezione di […]

Gianluigi Gigli (Democrazia solidale e Centro democratico), membro prima Commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e degli interni, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

La proposta di legge, d’iniziativa dei deputati Luigi Gigli e Mario Sberna, recante “Disposizioni concernenti il diritto all’obiezione di coscienza per i farmacisti” è stata assegnata alla Commissione XII (Affari sociali) della Camera. L’atto intende consentire ad ogni farmacista titolare, direttore o collaboratore di farmacia, pubblica o privata, di rifiutarsi, per motivi di coscienza, di consegnare a chi glielo richieda, anche esibendo la relativa prescrizione medica, qualsiasi dispositivo, medicinale o sostanza che il professionista giudichi, atto a produrre effetti anche potenzialmente abortivi, ovvero che risulti prescritto ai fini della sedazione terminale.

“Ci sono dei colleghi farmacisti che sono andati a processo, per cui c’è un problema reale che si sta ponendo –ha spiegato Gigli-. Il problema dell’obiezione di coscienza è un tema che nelle società occidentali sta diradandosi, perché da un lato sorgono fatti nuovi, dall’altro la tecnologia pone questioni nuove. In Italia l’obiezione di coscienza riguarda l’aborto, la fecondazione artificiale e la sperimentazione animale. Ci sono però dei temi nuovi che si propongono: richieste di interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione, distacco del respiratore, prescrizione di farmaci che hanno un effetto abortivo, interventi chirurgici per il cambio di sesso, la selezione genetica degli embrioni. Ci sono tutta una serie di cose che non possono essere contemplate con delle soluzioni rigide. Noi dobbiamo tener presente che la professione e l’etica non sono due cose sganciate. Il fatto che l’80% dei ginecologi sia contrario a praticare aborti non è un problema religioso, è un problema legato al fatto che uno sceglie di fare il medico per far nascere i bambini e per curare le donne, non per altri motivi. Stessa cosa per il farmacista. A meno che non consideriamo il farmacista come un bottegaio, come un salumiere, che tu gli chiedi due etti di salame e quello ti dà due etti di salame. Se invece, come il nostro SSN prevede, il farmacista è un professionista della salute, non gli può essere richiesto di fare cose che contrastano con la sua visione della professione”.

Una risposta a “Obiezione di coscienza farmacisti; On. Gigli : “Il farmacista non è un bottegaio””

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