Polizia e Anas, campagna contro uso telefonini alla guida

“Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA”. È questo il claim della nuova campagna di sicurezza stradale promossa da Polizia di Stato e Anas per sensibilizzare gli automobilisti sui pericoli che si corrono quando ci si distrae al volante. Il numero delle vittime sulle strade, dopo la battuta d’arresto registrata dall’Istat nel corso del […]

“Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA”. È questo il claim della nuova campagna di sicurezza stradale promossa da Polizia di Stato e Anas per sensibilizzare gli automobilisti sui pericoli che si corrono quando ci si distrae al volante.

Il numero delle vittime sulle strade, dopo la battuta d’arresto registrata dall’Istat nel corso del 2014, con 20 deceduti in meno rispetto al 2013, è tornato a crescere. L’incidentalità rilevata nel 2015 da Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri ha evidenziato una preoccupante inversione di tendenza, con un aumento degli incidenti mortali del 2,5% (40 in più del 2014, da 1.587 a 1.627) e, soprattutto, delle vittime del 1,3% (22 deceduti in più, da 1.730 a 1.752). Sono aumentate anche le infrazioni, molte delle quali generate dalla distrazione. Tra le cause principali c’è l’utilizzo dello smartphone: 48.524 sono le infrazioni commesse nel 2015 per il mancato utilizzo di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 20,9% in più rispetto al 2014.

Ecco perché Polizia di Stato e Anas hanno deciso di porre l’attenzione su un fenomeno che negli ultimi anni è diventato una delle maggiori cause di incidentalità. Testimonial della campagna è La Pina, rapper e voce storica di Radio Deejay, che è anche media partner dell’iniziativa.

Sul tema il Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla ha osservato: “Le cause di questa accresciuta incidentalità vanno imputate prevalentemente a condotte di guida imprudenti e scorrette, in particolar modo alla guida distratta. Gli smartphone oggi sono sempre più multiuso, non permettono semplicemente di comunicare attraverso la classica telefonata ma ci connettono al mondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, foto e videocamere, raggiungendo il paradosso dei selfie scattati mentre si è alla guida: tutto fuorché mantenere le mani sul volante e lo sguardo fisso sulla strada. Queste azioni incidono pericolosamente sui tempi di reazione e sull’attenzione dei conducenti, con rischi elevatissimi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada”.

“Non dobbiamo mai abbassare la guardia sul tema della sicurezza stradale”, ha spiegato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani. “A partire da quest’anno – ha sottolineato – abbiamo avviato un grande progetto di manutenzione della rete stradale ed autostradale sull’intero territorio nazionale per mettere in sicurezza e potenziare l’enorme patrimonio esistente, destinando oltre il 40 per cento delle risorse a questo obiettivo, con progetti come bastabuche, smartroad, le barriere salvamotociclisti. Ma sappiamo che non basta. È la relazione tra comportamento umano, mezzo meccanico e infrastrutture che determina il fattore di rischio e, stando ai dati Ocse, il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore. Ecco perché Anas si è impegnata insieme alla Polizia Stradale per diffondere la cultura della sicurezza”.

L’obiettivo della campagna, pensata per essere diffusa su web, social network e radio, è quello di parlare in modo diretto agli automobilisti, usando un linguaggio accattivante volto a far crescere la consapevolezza dei pericoli legati ad una guida distratta. Uno spot mostra le possibili gravi conseguenze derivanti da comportamenti scorretti, usando tuttavia una forma di comunicazione leggera e ironica che non vuole impartire lezioni né fare la morale.

Tutte le informazioni sulla campagna “Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA” sono disponibili alla pagina guidaebasta.it 

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