Facebook e Telefono Azzurro: nuovi strumenti anti-suicidio adolescenti

Nuovi strumenti per individuare e aiutare bambini e adolescenti a rischio suicidio da parte di Facebook e Telefono azzurro. Il social network ha lanciato una campagna globale per prevenire il rischio di gesti estremi, insieme a realtà di ogni Paese che mettono a disposizione servizi e linee telefoniche (in Italia si tratta di Telefono azzurro). È […]

Nuovi strumenti per individuare e aiutare bambini e adolescenti a rischio suicidio da parte di Facebook e Telefono azzurro. Il social network ha lanciato una campagna globale per prevenire il rischio di gesti estremi, insieme a realtà di ogni Paese che mettono a disposizione servizi e linee telefoniche (in Italia si tratta di Telefono azzurro). È stato lo stesso fondatore Mark Zuckerberg ad annunciare online che Facebook sta testando nuove funzionalità negli Stati Uniti. Oltre alle linee di emergenza e alle chat, anche un dispositivo che permetterà agli utenti di segnalare con un apposito tasto se un bambino o un adolescente pubblicherà contenuti preoccupanti e potenzialmente autolesionisti. Gli strumenti per la prevenzione saranno attivi anche per i post Live in tempo reale e verrà sperimentato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per facilitare l’identificazione di messaggi ‘a rischio’.

Telefono azzurro fa sapere che tra il 1 gennaio 2015 e il 13 giugno 2016, il Centro nazionale di ascolto 1.96.96 e la chat dedicata hanno gestito complessivamente 3806 casi. Di questi, 282 casi (il 7,4% del totale) riguardano richieste di aiuto e intervento per tentativi di suicidio o ideazioni, e per atti auto lesivi. Nell’85,3% dei casi segnalati la richiesta di aiuto è fatta da un bambino o adolescente e l’84,4% dei casi contatta direttamente chi sta compiendo atti autolesivi o sta pensando al suicidio. Il centro di ascolto viene contattato da ragazze (77,8% dei casi), a volte amiche della persona in difficoltà (29,3% dei casi). Nella maggior parte dei casi il minore coinvolto in queste richieste di aiuto è solo uno (92,6% dei casi), adolescente in più di un caso su 2 (59,2% dei casi; 15-18 anni); spesso femmina (78,8% dei casi).

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