“Tra gennaio e aprile 2017, Meter ha segnalato alla Polizia postale 1,7 milioni di foto (1.707.776, per la precisione); 523.777 video pedopornografici e tutto questo per un totale di 731 protocolli inviati alla polizia postale italiana ed estere. L’anno scorso, tutto intero, 1,9 milioni di foto e 200.000 video. In un anno: qua sono passati solo quattro mesi. Penso che i numeri siano abbastanza eloquenti”.
È con queste parole che don Fortunato Di Noto, il sacerdote e fondatore dell’Associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org) commenta la Giornata Nazionale contro la pedofilia in corso dalle ore 9.30 presso il Dipartimento delle Pari Opportunità a Roma, dove sarà presente come membro dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pedopornografia online.
I dati, pubblicati nel Report Meter 2016, sono la conferma del grave problema della Pedofilia e Pedopornografia e sono confermati anche durante la GBV – Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza in corso presso le sedi Meter fino al 7 maggio prossimo. Spiega don Di Noto: “Pensate che dietro ogni numero, dietro ogni foto, può esserci un bambino. E per un bambino un singolo stupratore: parliamo di milioni di vittime e questo è davvero un nuovo Olocausto che denunciamo da quasi trent’anni nell’indifferenza generale. Lo facciamo anche oggi, mentre teniamo la nostra Giornata Bambini Vittime che concluderemo il 7 maggio prossimo in Piazza San Pietro”.
GBV, LA LETTERA DI GRASSO – La GBV prosegue, quindi, con l’intervento di un’importante carica dello Stato: il presidente del Senato Pietro Grasso. Che ha scritto una lettera a don Di Noto per ricordare come occorra: “Favorire energicamente e con fermezza le politiche di tutela per i bambini. Garantire loro ogni protezione da abusi e pericoli è compito di tutti noi, costituisce un dovere inderogabile di un Paese civile e democratico”. Grasso esprime: “Vivo apprezzamento per questo tradizionale appuntamento che accende, ancora una volta, i riflettori sulle nuove forme di schiavitù e sulle esigenze dei bambini”. “La legislazione vigente a tutela dei minori – continua Grasso – sia a livello nazionale, sia internazionale, è senza dubbio un’esemplare conquista sociale e civile in materia di diritti umani. I progressi raggiunti sono straordinari”, continua il presidente, “ma ancora c’è tanto da fare, in particolare dove persistono situazioni di degrado e di sottosviluppo che impediscono condizioni di vita rispettose dei diritti dei minori, non solo per la mancanza di mezzi necessari a garantire loro condizioni di sicurezza, ma anche per una totale assenza di sicurezza in tal senso”.
DON DI NOTO: IL PRESIDENTE E’ UN AMICO DEI BAMBINI – Per don Di Noto: “Penso che Pietro Grasso sia un amico dei bambini. E ringrazio il presidente del Senato per quello che ha scritto. Sentire le Istituzioni schierarsi a gran voce in difesa dei piccoli e i deboli è qualcosa che rasserena e conforta. E come cittadini italiani lascia ben sperare nella continuità della lotta per i piccoli e deboli”.
I DATI DELL’ABUSO – L’attenzione per la lotta alla pedofilia deve restare alta. Il Report Meter 2016 ha fotografato molto bene la vergogna: i nel 2016 pedofili hanno lasciato i social network (155 segnalazioni tra Twitter, Facebook, Youtube e così via contro i 3.414 dell’anno precedente), ma hanno scelto forme più sofisticate di immersione. Abbiamo identificato, e cioè contato una per una, 1.946.898 foto, in aumento rispetto al 1.180.909 del 2015. I video rilevati sono esplosi, triplicandosi: erano 76.200 nel 2015, ora sono 203.047. Nuove le strade dello smercio: i pedofili si sono sempre più inabissati grazie al Deep Web, la faccia nascosta della Rete. In particolare abbiamo registrato l’esplosione di Tonga (4.156 segnalazioni), seguita da Russia (635) e Nuova Zelanda (312): questo è il podio della vergogna. l’arcipelago di Tonga, che raccoglie una popolazione di circa 100.000 persone, è quello che ha totalizzato la maggior parte delle segnalazioni. Nel Report 2015 Tonga aveva totalizzato 504 segnalazioni: ora parliamo di un dato otto volte superiore. “Solo a vedere i numeri, in Italia e nel mondo dovrebbe venire la rivoluzione”, conclude don Di Noto.
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