Liberata la moglie di Cicala

Una fonte dei negoziatori maliani ha riferito oggi che Filomena Kabouree, la moglie dell’ostaggio italiano Sergio Cicala, è stata liberata dal gruppo terroristico Al Qeada nel Maghreb, che la teneva in ostaggio con il marito, dallo scorso 19 dicembre. La fonte ha aggiunto che la Kabouree è in viaggio verso il Burkina Fasu. La moglie […]

Una fonte dei negoziatori maliani ha riferito oggi che Filomena Kabouree, la moglie dell’ostaggio italiano Sergio Cicala, è stata liberata dal gruppo terroristico Al Qeada nel Maghreb, che la teneva in ostaggio con il marito, dallo scorso 19 dicembre. La fonte ha aggiunto che la Kabouree è in viaggio verso il Burkina Fasu. La moglie di Cicala ha la nazionalità italiana ed è originaria di quel paese.Nessun commento, per ora,  dalla Farnesina, che resta in silenzio stampa. La coppia era stata trasferita nel Mali dopo il sequestro avvenuto in Mauritania. Il nome di Sergio Cicala, 65 anni, è noto ai tanti italiani appassionati di viaggi avventurosi in Africa. Non è la prima volta, inoltre, che rischia la vita a causa della sua passione per il continente nero. Nel 1994 rischiò di morire saltando su una mina durante un viaggio in Ciad. Era il mese di dicembre di quell’anno quando a bordo di una colonna di dieci automezzi e 14 moto carichi di turisti europei in viaggio attraverso il confine col Niger, la sua jeep saltò su una mina e una turista finlandese, Kati Kristina Ylitalo, morì nell’esplosione. Il 28 febbraio, attraverso You Tube, aveva diramato un videomesaggio diretto a Silvio Berlusconi, in cui diceva, fra l’altro: “Il premier Silvio Berlusconi è noto per la sua generosità. Spero che possa aiutare me e mia moglie”. Ricordiamo ancora che il 31 dicembre dello scorso anno, nel giorno in cui Al Qaida, diffondeva alcune fotografie di Sergio Cicala e sua moglie Philomenee Kaberee circondati da terroristi che si sono qualificati come miliziani del gruppo Al Qaida per il Magreb, il ministro della difesa La Russa affermò che “Cicala è un irresponsabile”, visto e considerato che non solo aveva ignorato tutti gli appelli della Farnesina ad evitare di muoversi nell’area della Mauritania, una zona fuori controllo e in mano a bande d’estrazione diversa e non avrebbe tratto alcuna lezione dalla disavventura capitatagli anni fa, quando il mezzo su cui viaggiava saltò in area su una mina. Tornando alla liberazione di oggi, fonti vicine ai negoziatori, hanno riferito a “El Mundo”, che Philomene Kabore, avrebbe avuto la possibilità di essere rilasciata già alcune settimane fa, ma “si rifiutò per rimanere insieme a suo marito”.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *