Papa: la fede non e’ contro la scienza

“La prospettiva cristiana non si contrappone al sapere scientifico e alle conquiste dell’ingegno umano, ma, al contrario, considera la fede quale orizzonte di senso, via alla verità piena, guida di autentico sviluppo”. Lo ha affermato Benedetto XVI parlando oggi, nell’Aula Paolo VI, agli oltre cinquemila tra dirigenti, docenti e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore […]

“La prospettiva cristiana non si contrappone al sapere scientifico e alle conquiste dell’ingegno umano, ma, al contrario, considera la fede quale orizzonte di senso, via alla verità piena, guida di autentico sviluppo”. Lo ha affermato Benedetto XVI parlando oggi, nell’Aula Paolo VI, agli oltre cinquemila tra dirigenti, docenti e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore giunti in pellegrinaggio in Vaticano per i 90 anni dell’Ateneo. Tra i presenti nella Sala Nervi, il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, il vicario di Roma card. Agostino Vallini, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi. “Senza orientamento alla verità – ha detto il Papa -, senza un atteggiamento di ricerca umile e ardita, ogni cultura si sfalda, decade nel relativismo e si perde nell’effimero”. “Sottratta invece alla morsa di un riduzionismo che la mortifica e la circoscrive – ha aggiunto – può aprirsi ad un’interpretazione veramente illuminata del reale, svolgendo così un autentico servizio alla vita”.

“Il nostro è tempo di grandi e rapide trasformazioni, che si riflettono anche sulla vita universitaria – ha sottolineato il Pontefice -: la cultura umanistica sembra colpita da un progressivo logoramento, mentre l’accento viene posto sulle discipline dette ‘produttive’, di ambito tecnologico ed economico; si riscontra la tendenza a ridurre l’orizzonte umano al livello di ciò che è misurabile, a eliminare dal sapere sistematico e critico la fondamentale questione del senso”. Secondo il Papa-teologo, “la cultura contemporanea, poi, tende a confinare la religione fuori dagli spazi della razionalità: nella misura in cui le scienze empiriche monopolizzano i territori della ragione, non sembra esserci più spazio per le ragioni del credere, per cui la dimensione religiosa viene relegata nella sfera dell’opinabile e del privato”. Per Ratzinger, “in questo contesto, le motivazioni e le caratteristiche stesse della istituzione universitaria vengono poste radicalmente in questione”.

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