19 marzo: Festa del papà

Nella tradizione nazionale il 19 marzo si celebrano due importanti ricorrenze: San Giuseppe e la Festa del papà’. La prima fu messa per i Cristiani,per rendere omaggio al padre putativo di Gesù,protettore dei falegnami,dei poveri e delle ragazze nubili. Il dolce tipico di questo evento,soprattutto nell’Italia meridionale, è la tanto soffice e zuccherata “zeppola”,dalla forma […]

Nella tradizione nazionale il 19 marzo si celebrano due importanti ricorrenze: San Giuseppe e la Festa del papà’. La prima fu messa per i Cristiani,per rendere omaggio al padre putativo di Gesù,protettore dei falegnami,dei poveri e delle ragazze nubili. Il dolce tipico di questo evento,soprattutto nell’Italia meridionale, è la tanto soffice e zuccherata “zeppola”,dalla forma bassa ed arrotondata,spesso farcita con crema,cioccolato o marmellata,a seconda dei gusti,più diffuse nel Nord sono invece, le rinomate “frittelle di riso”,altrettanto squisite. Storicamente la cura dei figli era relegata alla donna,angelo del focolare domestico,mentre l’uomo con ruoli spesso di autorevolezza e comando ,si prodigava per il sostentamento economico della famiglia. L’avvento della rivoluzione industriale, ha decretato la fine di una figura paterna sempre assente e lontana e lo sgretolamento di uno schema rigido e patriarcale in cui il padre aveva “diritto di vita e di morte sui figli e sulla moglie”. Dopo le rivoluzioni del ’68, la funzione del “padre-padrone”è andata sempre più sfumando, anche se restava sempre e comunque, il tutore dei diritti, delle regole e delle norme da rispettare. Il suo ruolo troppo strutturato, si è rivelato nel tempo un fallimento poiché aveva generato nella prole, un’insicurezza tale da determinare una reale e dannosa incapacità di relazionarsi con gli altri . Anche la mitologia,dalla leggenda di Crono fino alla storia di Edipo,ci tramanda l’archetipo di un padre denso di significati non sempre positivi e spesso carichi di conflitti. Negli ultimi anni,con l’aumento delle donne in carriera, essi non svolgono più solo un ruolo di sostentamento, ma collaborano anche all’interno della famiglia:ciò ha risvegliato in loro un particolare istinto d’affetto latente!Da semplici “donatori di seme”,si stanno interessando sempre più all’educazione dei figli,attraverso un lento ma costante mutamento che li vede parte attiva e viva nella crescita e nella vita familiare, volta ad una migliore gestione della casa ed a

una maggiore serenità. Padri insomma più teneri,sensibili,pronti al dialogo ed a portare se necessario, anche conforto. La società sta subendo una sorta di cambiamento ed anche l’essere genitori,sta divenendo sempre più un valore condiviso e paritario, rispetto alla donna. Dinanzi a madri che corrono stanche,tra casa e lavoro,tra un impegno ed un altro,è necessario e giusto che vengano supportate dai mariti per riguadagnarsi amici ed interessi, offrendo loro collaborazione anche nel cambio dei pannolini, nei compiti o nei turni alla lavatrice, per lasciare un po’ di tempo libero anche alle donne. Questo nuovo modo di vivere la quotidianità garantirebbe lo sviluppo di una famiglia sana e sicuramente più serena e manterrebbe verso i figli, una situazione d’appartenenza e di controllo. Esistono modelli da seguire ed in special modo quelli che propongono una nuova valorizzazione della pace e della tolleranza, laddove la rigidità stupida e cieca delle regole ,ha preso il posto dell’autorevolezza etica della verità umana. Il 19 marzo,non è soltanto il giorno in cui si rende omaggio ad una figura importante,ma anche un’occasione per rafforzare e capire quanto sono importanti i nostri legami e le nostre radici. E’ un giorno di festa,soprattutto per i più piccini che attendono con trepidanza e soddisfazione,il momento del dono realizzato,il più delle volte con l’ausilio,già nei giorni precedenti delle maestre che preparano lavoretti di carta colorata, pensieri, poesie e disegni ,dando libero sfogo alla loro fantasia e creatività. E’ la festa di tutti i papà del mondo,soprattutto di quelli che per motivi indipendenti da ogni volontà,non ci sono più e di coloro che,in seguito ai numerosi divorzi sempre più in crescita nel nostro Paese,vivono enormi disagi ; si trovano spesso di fronte a rapporti malsani e discontinui con i propri figli ed a subire un’importanza secondaria rispetto alla ex moglie deputata, nella maggior parte dei casi dal tribunale al loro affidamento. I figli diventano allora,vittime e strumenti di guerre tra adulti pieni di rancore, a discapito del loro equilibrio psico-fisico e del loro benessere interiore. Non dimentichiamo che i padri, in un universo fatto d’insidie più complesso del corpo materno,sono i garanti

della loro sopravvivenza fisica e mentale . Il compito paterno,come anche quello materno,sono fondamentali per una corretta crescita e per un sano sviluppo umano e personale di ogni essere umano sin dai primi anni di vita. Sia questo allora,il giorno giusto per esprimere stima e rispetto verso chi ci ha dato, innanzitutto la vita; augurando a tutti i papà del mondo,non solo in questa circostanza, di poter vivere sempre nell’unità ,nell’armonia e nella quiete del proprio ambiente familiare.
Maria Elena Marinucci

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