Primo maggio, festa di chi cerca il lavoro: a Milano sono 346 mila

Sono sempre di meno i lavoratori, anche a Milano. Il primo maggio diventa la festa degli “in cerca” nel capoluogo lombardo: in sei anni le persone a caccia di un’occupazione sono passate da 153 mila a 346 mila. È quanto rileva il centro studi Italia Lavoro spa in una nota realizzata sulla base dei dati […]

Sono sempre di meno i lavoratori, anche a Milano. Il primo maggio diventa la festa degli “in cerca” nel capoluogo lombardo: in sei anni le persone a caccia di un’occupazione sono passate da 153 mila a 346 mila. È quanto rileva il centro studi Italia Lavoro spa in una nota realizzata sulla base dei dati Istat. Una ricerca che fotografa l’Italia dove l’impiego è un miraggio, anche in una delle città dove il tasso di occupazione è rimasto nella media, senza perdite incontrollate. Tra il 2007 e il 2012, infatti, i lavoratori sono scesi dell’1,9 per cento, dato in linea con la media nazionale. I disoccupati tra i giovani salgono del 4 per cento (in media la discesa è del 4,6): un dato che conferma la tenuta delle grandi città sulla provincia. Anche se la Lombardia è l’eccezione che conferma la regola: infatti se Milano ha segno meno a Como gli occupati aumentano dell’1,1 per cento, a Pavia dello 0,1. Male invece a Varese (-2,3 per cento), Bergamo (-2,9 per cento), Brescia (-2,2 per cento), Mantova (- 2,2 per cento), Lecco (- 3,2 per cento), Cremona (-3,6 per cento), Sondrio (- 3,1 per cento) e Lodi (-3,7 per cento). Del resto, l’unico dato in controtendenza in tutta la penisola è quello del Trentino Alto Adige (+7,2  per cento degli occupati): merito di un sistema di formazione del lavoro che permette un ingresso nel mondo del lavoro molto più facile ai giovani.

Se il lavoro non si trova, le nuove leve lombarde se lo inventano. Sono 27 al giorno le nuove imprese che aprono a Milano, secondo il rapporto della Camera di commercio del capoluogo lombardo. Delle 7 mila totali, sono 2.039 quelle aperte dagli under 30, rispetto alle 1.700 totali dello scorso anno. Un dato che tiene ancora accesa la speranza sull’iniziativa dei lombardi. È questa la risposta alla profonda crisi del lavoro dipendente, dove a fronte di 11mila assunzioni, sono 12.800 i lavoratori che hanno perso il loro contratto: il saldo è negativo per 1.800 lavoratori. Tra le poche categorie che ancora trovano uno stipendio nel primo trimestre 2013 spiccano i commessi (2.110 nuove assunzioni), gli ingegneri (1.080), gli operai metalmeccanici (730), i cuochi e i camerieri (710) e i bancari e gli amministrativi (640).

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