Adunata Alpini: presentato l’inno ‘Penne nere per L’Aquila’

E’ stato presentato stamani a L’Aquila in anteprima, a Palazzo dell’Emicilo, l’inno ‘Penne nere per L’Aquila’, progettato e realizzato dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese e dal Comitato Aspettando L’Aquila 2015 per la 88esima Adunata nazionale degli Alpini, musica di Roberto Molinelli e testo di Francesco Sanvitale, inciso da I Cameristi dell’Isa, direttore e solista Ettore Pellegrino. Alla […]

alpiniE’ stato presentato stamani a L’Aquila in anteprima, a Palazzo dell’Emicilo, l’inno ‘Penne nere per L’Aquila’, progettato e realizzato dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese e dal Comitato Aspettando L’Aquila 2015 per la 88esima Adunata nazionale degli Alpini, musica di Roberto Molinelli e testo di Francesco Sanvitale, inciso da I Cameristi dell’Isa, direttore e solista Ettore Pellegrino. Alla conferenza stampa erano presenti per l’Istituzione Sinfonica Abruzzese il presidente Antonio Centi e il direttore artistico Ettore Pellegrino, il Presidente Ana Abruzzi Giovanni Natale e il coordinatore del Comitato Aspettando L’Aquila 2015 Carlo Frutti, oltre al vice presidente del Comitato Organizzatore Adunata Silverio Vecchio. Il concerto di presentazione del disco ci sara’ domani, alle 17.30, all’Auditorium del Parco del Castello. Riecheggia nella storia il canto tipico degli alpini in guerra come in tempo di pace. L’omaggio piu’ prezioso che si potesse esprimere, per l’Adunata dell’Aquila 2015, e’ l’inno Penne nere per L’Aquila, un brano di altissimo profilo artistico, voluto dal Comitato Aspettando L’Aquila 2015 e realizzato grazie alla perizia dei Cameristi dell’Orchestra sinfonica abruzzese e due prestigiose firme, quella del maestro Roberto Molinelli, autore della musica e quella del professore Francesco Sanvitale che ha scritto il testo. All’ombra del Gran Sasso tornera’ a riecheggiare un canto dedicato al Corpo che ha segnato il passo della storia e che torna all’Aquila per ridonarle fulgore, dopo “quel triste Aprile” in cui gli alpini, ancora una volta in prima linea, hanno teso la mano alla citta’ ferita. Questo disco – e’ stato osservato stamani – rappresenta il perfetto connubio tra la cultura musicale abruzzese e il mondo degli alpini. Due mondi diversi eppure tanto vicini e uniti.

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