Riapre la chiesa di S.Lorenzo, a Montedinove. I lavori curati dalla “Felici” dell’Aquila

Riaprirà al culto domenica 26 giugno 2016, la chiesa di San Lorenzo, a Montedinove, una delle più belle delle Marche. I lavori di ristrutturazione dell’edificio, la cui struttura primitiva risale al X-XI secolo, sono stati eseguiti dalla “Felici costruzioni e restauri”, dell’Aquila. L’azienda, specializzata nelle ristrutturazioni e nei restauri di beni artistici e architettonici e […]

Riaprirà al culto domenica 26 giugno 2016, la chiesa di San Lorenzo, a Montedinove, una delle più belle delle Marche. I lavori di ristrutturazione dell’edificio, la cui struttura primitiva risale al X-XI secolo, sono stati eseguiti dalla “Felici costruzioni e restauri”, dell’Aquila.

L’azienda, specializzata nelle ristrutturazioni e nei restauri di beni artistici e architettonici e impegnata attivamente nella ricostruzione post-sisma in Abruzzo, è nata oltre trent’anni fa a Montalto delle Marche. Il programma prevede, alle 10,30, l’inaugurazione della chiesa; alle 11 la Santa Messa, celebrata da monsignor Carlo Bresciani, vescovo di San Benedetto del Tronto- Ripatransone- Montalto e, a seguire, l’incontro con la comunità locale al Centro di accoglienza turistica. Alla manifestazione prenderanno parte il sindaco di Montedinove, Antonio Del Duca, il parroco di San Lorenzo, don Mario Alessandrini, gli architetti Fabrizia Gabrielli e Gianfilippo Frati e Claudio Felici, titolare della “Felici s.p.a”. “Inauguriamo una chiesa importante, collocata proprio al centro del borgo autentico del paese”, spiega Antonio Del Duca, sindaco di Montedinove, “i lavori sono stati finanziati al 50 per cento dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto e, per la rimanente parte, dalla regione Marche. La chiesetta è un vero e proprio gioiello storico- architettonico che, finalmente, viene riportato alla luce”.

La primitiva struttura era di piccolissime dimensioni. “Sul lato destro dell’attuale edificio, in via Santa Chiara, è visibile ancora una vecchia muratura completamente a pietra, che include anche tre paraste, per una lunghezza di circa otto metri”, evidenzia Claudio Felici, titolare dell’azienda che ha effettuato il restauro, “si tratta del fianco destro della chiesina, che è stato inglobato dalle ricostruzioni successive”. I lavori di ricostruzione e demolizione della chiesa sono iniziati nel 1786 e terminati nel 1797: il progetto e la direzione dell’opera furono affidati all’architetto Pietro Maggi. Il colonnato, con scalanature a vista, si deve all’architetto Giuseppe Sacconi, di Montalto, che ha riprodotto gli stessi capitelli corinzi nell’Altare della Patria, a Roma.

“L’ultimo intervento di restauro e consolidamento”, afferma Felici, “è stato avviato due anni fa e si è concluso nel 2015. Al rifacimento della copertura della struttura abbiamo aggiunto il restauro conservativo delle tempere sulle volte”. L’architetto Gianfilippo Frati, progettista e direttore dei lavori ha sottolineato “la valenza dell’intervento su una chiesa tra le più importanti delle Marche. Intervento che ha riguardato il rifacimento delle coperture della struttura principale, delle capriate e delle secondarie, sulla navata, la parte presbiteriale absidale. E’ stato eseguito inoltre, il consolidamento della volta con tecniche moderne come rete in fibra di vetro e malte speciali, della navata e del presbiterio. La volta absidale, in laterizio di mattoni, è stata consolidata con malte speciali e fibra di carbonio”.

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